
La Rete Montagna (alpine-network) è un’associazione internazionale di Centri di studio sulla Montagna. Vi appartengono istituti di indubbio valore e competenza nella ricerca scientifica, culturale, artistica, interessati allo studio della montagna e della vita di montagna, dall’Università di Innsbruck ed Udine (Klagenfurt all’inizio), al Dipartimento di Geografia di Grenoble (per molti anni), Milano e Padova, all’Associazione italiana insegnanti di Geografia e molti altri (vedi il depliant). Ciascuno di essi si occupa di un particolare settore di competenza: geografia, geologia, controllo idraulico, comunicazioni stradali, toponomastica, meteorologia, pianificazione e portanza del territorio, cultura alpina, storia locale o altro.
Il consiglio attuale è composto da Mauro Pascolini (Università di Udine) presidente, Roland Psenner (Università di Innsbruck) vicepresidente, Ester Cason Angelini (Fondazione G. Angelini), Benedetta Castiglioni (DISGEA Università di Padova), Sebastiano Parmegiani (SAF), consiglieri. I soci fondatori sono 10 (vedi Statuto)
L’obiettivo è quello di cogliere i fondamenti che hanno retto la vita delle popolazioni di montagna nei tempi passati per riuscire a proporre soluzioni altrettanto valide per coloro che oggi traggono il loro sostentamento dalla vita in montagna. Numericamente le popolazioni di montagna sono senza dubbio una minoranza rispetto a quelle di pianura, ma ciò non comporta che ne debbano accogliere e ripetere i modi, le impostazioni. Notiamo anzi che è proprio per sperimentare un diverso modo di vivere che la gente del piano affolla la montagna. Fatte salve quindi le peculiarità della gente di montagna, l’associazione in consorzio permette di unire le forze, vagliare le idee, verificare la ripetibilità di iniziative in ambienti montani diversi. Raccolta e valutazione di progetti, incontri e scambi di notizie sono così le prime attuazioni della Rete. Sembra impossibile, ma spesso non si ha notizia in Veneto di sistemi di lavoro o di ricerca applicati in Val Venosta, analogamente non si riesce a trovare collaboratori a Coira per una mostra sull’arte lignea a cui aderiscono già istituti della Carnia e del Tirolo. Un primo ausilio che porta la Rete è così l’interscambio di informazioni sulle attività, sulla disponibilità di partner per l’avvio di progetti, sulla reperibilità di materiali bibliotecari archivistici e museali connessi. Un secondo risultato, che facilmente consegue al precedente è la possibilità di avvio di progetti congiunti, di reperimento di fondi comuni. Per tutte le iniziative inoltre rivolte al contatto con il pubblico (mostre, corsi, convegni) si ha un vasto effetto di amplificazione per i numerosi terminali che la Rete raggiunge.
La partecipazione alla Rete Montagna è quindi una scelta, sia per il campo di attività sia per l’orientamento delle soluzioni che vengono chieste. La Rete è nata da un convegno sulle culture dell’Arco Alpino, conclusosi con la firma di una Risoluzione di rispetto della Montagna, sottoscritta dalla Convenzione delle Alpi l’ 8.giu.1996 a Belluno. Da essa è nato il Comitato Promotore costituito di 9 membri, che ha dato origine all’Associazione internazionale Rete Montagna. Da allora il numero delle richieste di adesione all’Associazione continua ad aumentare. L’ambito di attività infatti è vasto ed estremamente nuovo.
Agli associati viene chiesto di attivarsi nel proprio settore specifico con studi, iniziative e di metterli a disposizione degli altri soci o, se preferiscono, di tutto il web anche attraverso il Forum di discussione dell’AlpineNetwork.
Si supera la formula “vecchio-è-bello” emblema dell’iconografia montana da Alpitour, come pure la “ricerca-dello-sviluppo-eco-compatibile” riedizione in veste ecologica di progetti finanziari scontati, per proporre invece la chiara enunciazione di una propria identità dignitosa che non ricerca tassi di sviluppo sfolgoranti ma il rispetto dovuto a una cultura che conserva la sua vitalità da molti anni.
Scarica il depliant di presentazione della Rete Montagna